Secondo uno studio pubblicato sul numero del mese di marzo sulla rivista “60 milioni di consumatori”, molti latti destinati ai neonati e bambini piccoli conterebbero troppo alti livelli di alluminio. Su un totale di 47 prodotti analizzati (38 destinati ai neonati e 9 alla prima infanzia), sarebbero stati trovati nel latte destinato ai neonati il 30% in più dei valori consentiti di alluminio, mentre per il latte destinato alla seconda infanzia soltanto tre conterebbe alluminio, mentre nel latte crescita non ne sarebbe stata trovata alcuna traccia. Sembrerebbe dallo studio che la contaminazione avvenga durante il confezionamento e lo stoccaggio del latte e non sia da attribuire alla composizione del latte stesso.
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In attesa comunque di studi più approfonditi in materia l’Istituto Nazionale di Consumo, avrebbe chiesto che ci siano regole più rigorose per stabilire il limite dei valori di alluminio consentito e che tutte le aziende produttrici di latte debbano rispettare.
“Dovremmo almeno ricordare che i contenuti debbano essere resi visibili obbligatoriamente per consentire ai genitori di scegliere “, avrebbe aggiunto la rivista “60 milioni di consumatori” .
Fonte: www.magicmaman.com
